L’INEFFABILE PACE CINESE

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Il piano di pace per l’Ucraina proposto dalla Cina? Ineffabile come la faccia del Presidente Xi Jinping. Le affermazioni che leggerete sono state espresse anche da altri, ma conviene ribadirle, e lo farò senza usare alcuna diplomazia, perché c’è un limite alle ingiustizie, alle menzogne, alle falsità che Capi di Stato, opinionisti, politici, giornalisti ci vanno propinando dall’inizio del conflitto in Ucraina.

Dunque, il leader di una Nazione, la Cina, che vuole giocare un ruolo importante per riportare la pace in un’area di guerra, si reca nel Paese che ha iniziato le ostilità, e – sintetizzo – intavola giganteschi accordi di carattere economico e una strategia per creare “un nuovo ordine mondiale”. Inoltre, non mette in conto di recarsi dal leader dell’altra Nazione coinvolta nella guerra, che si dà il caso sia quella rimasta vittima dell’aggressione.

Ma veniamo al piano di pace di Xi Jinping, che è il punto a cui tutto il mondo guardava con intuibile attesa e speranza. Bene, io credo che un analfabeta o uno scimmiotto siano in grado di comprendere che contiene solo dichiarazioni generiche, assai poco di concreto, e soprattutto una presa in giro, smaccata e aberrante sul piano logico, nella formulazione del primo punto, quello decisivo.

Infatti, al primo dei 12 punti del piano è previsto il rigoroso rispetto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi, “in armonia con le leggi internazionali riconosciute, compresi gli scopi della Carta delle Nazioni Unite”.

Inutile chiedersi se la testa dei cinesi, dopo l’affermazione di questo sacrosanto principio, si fermi strumentalmente o per incapacità di elaborare il più elementare dei sillogismi, questo: “E poiché la Russia ha violato il diritto internazionale, non rispettando la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, dovrà ritirare il suo esercito dai territori occupati, restituendoli al Paese cui appartengono”.

È impossibile? È utopia? Okay, ma allora la Cina non avanzi proposte farlocche, inconsistenti, assurde, perché dal primo punto del suo piano discende esclusivamente ciò che logica e stretta giustizia comandano.

La Cina sembra ignorare che i quasi 80 anni di pace in Europa sono stati garantiti da un’idea che Kant aveva già formulato nel 1795, ovvero la convinzione dell’illegalità della guerra, concetto che Putin, con le sue mire imperialistiche, ha brutalmente calpestato.

La realtà è che la Cina persegue i suoi interessi geopolitici, economici e strategici; il suo piano, diretto a non compromettere il sodalizio con Putin, è visibilmente monco, di parte, e, nei confronti del mondo intero (salvo la Russia) una presa per il culo.


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