Alla ricerca della felicità, per forza?!

Solo guardando gli ultimi cinque decenni, arriveremmo a capire cosa cercano le persone quando vogliono essere felici o almeno vivere l’illusione di esserlo.

Il soddisfare dei bisogni vitali è ancora mantenuto al primo posto? Cosa sono veramente questi bisogni? Maslow ha creato una piramide, è valida ancora oggi?

Il concetto di felicità è astratto, soggettivo e spesso irrilevante o ignorato. Davvero?

Più “purtroppo, sfortunatamente” che “fortunatamente” i nostri desideri guidano le nostre scelte, le azioni, a partire dai pensieri.

Ciò che ti preoccupa, ti ossessiona, ti perseguita soprattutto, forse non ti rende felice, ma riguarda la sopravvivenza nello spazio tra l’irreale e il reale.

Ciò che sono veramente non corrisponde a ciò che penso di essere. Il potere dell’inganno è fantastico! Sto cercando l’oroscopo del giorno sui giornali…!

Non hai niente da mangiare per oggi, per ora, ma ti viene data l’opportunità di ottenere qualcosa che volevi davvero tanto tempo fa, magari fin dall’infanzia e la felicità ti inonda e, così, i bisogni vitali perdono rilevanza.

Hai perso la tua fonte di reddito, sei stato licenziato, ma in questo momento diciamo che ti sei innamorato, hai incontrato il grande amore, per un po’ dimentichi che molto presto “l’amore” ti passerà per lo stomaco, le farfalle chiederanno la dogana! Non importa, sei felice ora.

Ci relazioniamo maggiormente ai nostri desideri profondi o imitiamo i desideri degli altri?

Colleghi o amici, i miei conoscenti, hanno qualcosa e quel qualcosa, anche se per me inutile, comincia a diventare il desiderio di averlo anche io. Oppure non hanno quel qualcosa che ”invento” di averlo soltanto io.

Il possesso ci distingue. Anche l’ossessione. Ma soprattutto le disgrazie…!

Perché diciamo più “purtroppo” che “felicemente”? Cos’è il peccato? Ma la felicità?

Peccato che non hai finito la scuola, ma per fortuna sei stato fortunato con i soldi o un matrimonio vantaggioso! Fortuna?

Fuggiamo dallo stress ma cerchiamo un lavoro dove poter fare carriera e soldi, un compagno/a di vita che ci renda felici!

Stiamo perseguendo il sogno, il desiderio o stiamo perseguendo un incubo? Quanto è spesso o teso il filo su cui cammina la nostra vita, ma soprattutto quanto è alto?

Hai realizzato la tua felicità. Hai mai guardato la sua data di scadenza? Quando scade o è come il sale?

Fermiamoci qui, per ora, con la serie di domande, altrimenti, chissà, più “purtroppo” che “fortunatamente”, possiamo perderci.

Vi invito di rispondere a voi stessi, a riformulare le domande, a lasciarvi catturare da questi temi (soggettivi), chiedendovi di analizzare nel modo più onesto possibile questi e di più:

Quanto sono “mie” le mie idee o i miei desideri. Non imito i desideri degli altri (e se sì, quanto è brutto o meno in questo).

Sono ciò che penso di essere o cerco a diventare. Chi è l'”autorità” che giudica se sono o meno quello che sono?

Essere è avere o viceversa, voler avere e voler essere o viceversa o insieme, mi definisco, e lo specchio del mondo è più piccolo del mio stesso specchio.

Il mio ego è sia buono che dannoso per me o per gli altri.

E se non lo finisco subito, mi allungo inutilmente, quindi puoi commentare qui o no, davvero puoi?

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